Kos si ritrova un giorno senza genitori con una grossa responsabilità, ovvero la gestione dell’Hotel del padre. Kos è un ragazzo appassionato di calcio e innamorato di Isabel; vive in compagnia delle sue sorelle, a volte fastidiose a volte indispensabili.
Si trova ad affrontare grandi insicurezze: la paura di essere stato indesiderato, un figlio maschio non voluto; la paura di perdere anche il padre, la paura di esprimere ed essere oppresso dal sentimento della mancanza della madre. A raccontarlo così sembrerebbe un libro triste e malinconico ma non è così. Nella storia ci sono tanti personaggi particolari (come Walput e Felix ) e diverse situazioni buffe e divertenti (come i primi giorni di autogestione dell’Hotel).
Nella storia ci sono riferimenti che parlano del rapporto tra maschi e femmine sia fisici che mentali e anche del legame tra padre e figlio, quando un figlio si prende cura di un genitore.
Come diceva l’ultimo dei ‘comandamenti’ della mamma di Kos “Un uomo deve leggere tanti bei libri”. Tu inizia da questo, ad esempio!
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La recensione è stata scritta da: Eleonora, Serena, Alessandro, Francesco, Vanni della III^ D della scuola Media Carelli- Forlani (nella foto); si precisa che il gruppo era formato da alcuni giurati ufficiali del Premio e altri lettori che hanno scelto di leggere il libro, pur non avendo il compito di votare. La recensione è stata realizzata presso la Fondazione Giuseppe Di Vagno, nel pomeriggio del 16 marzo 2018, nell’ambito dlele iniziative del festival Lectorinfabula a sostegno delle attività legate al premio Strega Ragazze e Ragazzi.
Hotel grande A, di Sjoerd Kuyper, La nuova frontiera Junior