L’inquietudine trascende il segno

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Per gusto personale amo il disegno viscerale, quello con i segni decisi, veloci a graffiare il foglio, il colore che non si tiene nei limiti della matita. Mi piacciono le tracce essenziali. Mi piace quando in una scena l’inquietudine trascende il disegno.

Ma c’è un segno che traduce meglio di altri l’inquietudine? Forse. Quello che sento di poter dire è che ci sono libri in cui quella irrequietezza interiore è raccontata anche adoperando le forme morbide e impalpabili o i colori tenui e soffusi. Prendi il libro ‘Sogni d’oro’ di Satoe Tone, ad esempio.

In copertina il giallo, la guancia rossa, le giostrine e i giochi a vento. Tutto è morbido e lieto. Tutto è zucchero e miele. Il guizzo della protagonista sul frontespizio bianco, ti strappa il primo sorriso. Cominci a leggere e l’autrice ti porta nella storia, svelandoti  il senso di quei dettagli in copertina ‘Ogni notte le mie sorelle portano i sogni ai bambini. Io che sono la più piccola non l’ho ancora mai fatto’.

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Da questo momento in poi la pecorella più piccola si prepara per la sua impresa: anche lei, per la prima volta, potrà portare dei sogni e Satoe Tone, pagina dopo pagina, costruisce l’attesa, la speranza. Leggi come la protagonista si fa coraggio, si informa e segue le altre pecore nei loro sogni; le tavole che li raccontano sanno di Mediterraneo, con trulli e galeoni, con la sabbia, le architetture ottomane e i tronchi di ulivi secolari.

Quando, ormai, tutto è soffice, tutto è ancora più soffuso e ci sono le bandierine e cinque guance rosse che la guardano, quando tutto è pronto per il suo volo, lei va. Ma, sulla pagina seguente, trovi inaspettato il suo fallimento.

Ci sono le stesse forme e gli stessi segni che ti hanno accompagnato nel libro fino a questo momento; ora, però, cominciano un’altra narrazione. Quando arrivi nella doppia pagina con il nero, sei caduto nella sorpresa costruita con maestria dall’autrice e sei dentro al fallimento della protagonista. Sorridi come fanno a volte gli adulti davanti all’inciampo che spaventa un bambino piccolo, con un sorriso per provare a dare coraggio e consolazione.

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La pecorella resta nel suo nero con i fantasmi, disegnati e scritti, che la bloccano. “Forse non sono come loro. Tutto sta diventando scuro e ho sempre più paura di non farcela”

Quando non ci sono più le guance che ti guardano e anche tu tieni gli occhi chiusi, non è detto che sia tutto perduto; forse non è già tardi per crederci o per  provarci ancora. Così accade nel libro e il sogno della pecorella ti attende nella pagina seguente. Un sogno di zucchero e miele come l’abbraccio della mamma.

 

Sogni d’oro, di Satoe Tone, Kite, 2017

Categorie:i libri

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