Desiderare domande

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La domanda porta con sé una grande forza generativa; dalle domande nascono le risposte e la voglia di raccontare. In ‘Chiedimi cosa mi piace’  gli autori costruiscono la storia partendo dal desiderio di una domanda e portano sui fogli il mondo da cui essa è generata.

Gli interrogativi del padre come un controcanto accompagnano i pensieri della bambina. Sono quesiti suggeriti e introdotti da un ‘chiedimi’ che è al tempo stesso un verbo e una porta da oltrepassare: se mi domanderai potrò condurti oltre, fino ai pensieri e alle figure che affollano la mente, se mi ascolterai, potremo insieme ordinare bagagli di ricordi e immaginare futuro.chiedimi-cosa-mi-piace_1

Dalla domanda desiderata nasce il racconto di sé, carico della gioia, della leggerezza e dell’insistenza bambina. Così partecipi alla condivisione di un momento della vita di un papà e di sua figlia e hai la chiara sensazione che la storia, pur essendo costruita intorno ad un momento, andrà oltre le ore di cui è fatto un pomeriggio o le 32 pagine di cui è fatto il libro.

Padre e figlia, pagina dopo pagina, attraversano il loro tempo. Assaporano gli attimi del presente, si fermano a dire e a guardare tutto quello che in quell’istante accade intorno a loro: il gatto, le anatre, i gelati, il canguro e anche il bacio della buonanotte; tornano sui giorni passati e sui ricordi, quando c’erano le conchiglie da raccogliere o i cavalli da cavalcare e si spingono nel futuro, fino al ‘prossimo giovedì’ e a quello che non sarà dimenticato nemmeno tra un miliardo di anni.

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Padre e figlia condividono un immaginario fatto di parole e di storie. Nel loro vocabolario comune ci sono ‘bestioline luminose’ e ‘parole di pioggia’, nel loro archivio fantastico ci sono le storie sugli orsi e quelle sui posti sicuri dove deporre le uova. Leggi e attraverso i disegni dei piccoli gesti di ogni giorno (prepararsi per uscire, lavarsi i denti, lasciare aperta la porta) segui il racconto di un’altra storia, quella dei momenti di cui è fatto il loro quotidiano.

Le illustrazioni di Suzy Lee sono, insieme alle parole di Bernard Waber, sostanza del racconto. Sembra quasi che l’artista disegni prima per la bambina e poi (anche) per il lettore: i colori e le figure riempiono lo sguardo della bambina e danno corpo e anima alle risposte della piccola. Poi, si rivolgono al lettore e raccontano (anche) del rosso quando è tutto rosso, di un coniglio che distribuisce palloncini e della festosa pace di un parco dove i bambini vanno a giocare e a respirare l’autunno.

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Le  figure cominciano a raccontare prima che la storia inizi, proprio un attimo prima di uscire di casa, e ti salutano quando è già buio con le bestioline luminose che svolazzano sul risguardo finale. Chiudi il libro e ora, oltre alle conchiglie, hai anche qualche foglia rossa da conservare. L’infanzia disegnata di Suzy Lee non tarderà a riconoscerti al vostro prossimo incontro.

Chiedimi cosa mi piace, di Bernard Waber e Suzy Lee, Terre di mezzo editore, 2016

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