Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.
Le Città Invisibili (Zaira), Italo Calvino
Alessandro Sanna e Massimiliano Tappari, prima di immaginare questo libro, sono sicuramente stati nella città di Zaira. Lì hanno allenato gli occhi a guardare quello che la città racconta sui suoi muri, tra gli spigoli o sulle chianche. Poi, è arrivato Miramuri.
Si sa. Lo sguardo di un illustratore e quello di un fotografo risentono inevitabilmente di un immaginario largo, costruito su un patrimonio visivo smisurato. Perciò nessuno si stupirà se da una fessura dell’intonaco si sviluppa un dirupo. Così come nessuno troverà nulla da ridire se in una catena montuosa, fatta di malta e carta, si trovano magnifici stambecchi. Forse qualcuno si domanderà cosa succede allo stambecco più coraggioso, quello che salta verso la fine del foglio, andando via verso l’ignoto. Per sapere chi incontra lo stambecco bisognerà girare di nuovo la pagina. Bisognerà andare a costruire possibili intrecci di storie e personaggi delineati nelle pagine successive.
Le storie del libro sono racconti senza parole, sono testi immaginari già scritti dentro la città e negli occhi di chi la guarda.
Le ombre, i materiali, i particolari di cui è fatta una strada o un palazzo, vengono inquadrati, portati in primo piano, fino a diventare personaggi principali di una nuova narrazione. Il tratto essenziale di Sanna si inserisce negli scatti in bianco e nero di Tappari, per circoscrivere la forma, decontestualizzare, sorprendere e raccontare.
Prima ancora che tu chiuda il libro, Tappari e Sanna ti confidano un segreto su quello che hanno imparato a Zaira. Ti lasciano alcune pagine con delle storie incomplete. Ed è lì che sottovoce ti dicono: ‘la meraviglia sta negli occhi di chi guarda’.
Miramuri, di Massimiliano Tappari e Alessandro Sanna, Terre di Mezzo, 2015
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