Rosso ingenuo è un ossimoro

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Si. La storia è la stessa, almeno all’inizio. C’è il lupo cattivo, cattivissimo. Quello che con un ‘Invece‘ irrompe nel tragitto della bambina e gli bastano poche parole per farlo: ‘Invece   vieni   con   me’.  Il lupo che non vuole solo mangiare Cappuccetto rosso, ma vuole mangiare ‘carne rossa e al sangue’. Poi però qualcosa cambia. Ed il libro diventa per me una magnifica prova di rodariana memoria di stravolgimento delle fiabe classiche.

Il piccolo Cappuccetto non è ingenuo. Così come il rosso, non può essere il colore dell’ingenuità. Quello che accade, non lo sveliamo. Lo stravolgimento del finale è profondo perché riguarda il carattere dei protagonisti. Forse anche per questo ci sono bambini che non hanno amato da subito questo libro.

La costruzione della storia ha un ritmo incalzante, non a caso la narrazione avviene esclusivamente attraverso il dialogo tra i due proptagonisti. Poche battute, dall’inizio alla fine. Quello che accade al lupo si capisce solo alla fine. Fino a quando non si gira l’ultima pagina. E la curiosità del lettore è finalmente appagata.

un-piccolo-cappuccetto-rosso_interno-2Marjolaine Leray usa segni veloci, quasi fossero schizzi. Restituisce la velocità e l’immediatezza narrativa  attraverso le  immagini. Nelle prime pagine la potenza e la cattiveria del lupo la riconosci. Il lupo è così grande che non ci sta neppure tutto intero dentro al foglio. E’ un lupo che aspetta che Cappuccetto lo superi, che Cappuccetto sia già vicina al margine della pagina, per afferrarla.

Poi però la storia comincia a cambiare. Lo raccontano i segni. Il lupo appoggia Cappuccetto su un tavolo. E le distanze tra i due cambiano. Ora si apre un altro scenario. I due sono sullo stesso livello della pagina. In questo libro, come spesso accade negli albi illustrati, la tipografia è parte integrante della narrazione, dalla scelta del carattere tipografico che rimanda alla scrittura a mano della bambina, all’introduzione del colore come unico segno distintivo del dialogo tra i due.

Il formato del libro, la prima e la quarta  di copertina, raccontano in modo coerente quello che accade. Nella quarta di copertina, in particolare, quando, finito il libro lo chiudi, lo vedi quel piccolo Cappuccetto, circondato dalla sua grandissima forza.

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